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IL PROFESSIONISTA



Il mio lavoro attuale consiste nel rilievo e restituzione CAD di opere esistenti. Il compito consiste soprattutto nel generare delle tavole riepilogative, dalle quali deve emergere il profilo reale del sistema-edificio:


· profilo perimetrale (esterno-interno),

· schema costruttivo,

· adeguamenti.


L’attenzione cade un po’ su tutto il sistema architettonico e costruttivo. Attenzione particolare dev'essere rivolta a tutte le modifiche che si riscontrano a occhio nudo o chiedendo a chi vive lo stabile, proprietari/condomini.

Durante ogni fase di sopralluogo e di misurazione occorre prestare attenzione all'intero aggregato edilizio, come si mostrano le pareti, i soffitti, e come variano le altezze oppure i salti di spessore murario.


Occorre pertanto prendere quante più misurazioni possibili, ogni “mazzetta” può rivelare delle differenze che si mostrano essenziali nell'atto di restituzione finale.


Se il rilevato non consente di accedere a talune aree, occorre trovare il modo di accedervi ugualmente, anche se questo rilievo consiste nella restituzione fotografica (scatti frontali o raddrizzabili..).


L’intero processo di rilievo deve portare a una valutazione completa, tendente a ricostruire l’intero organismo edilizio, anche se l’unico modo per ottenere la sua ricostruzione quanto più fedele possibile alla realtà deve avvenire per aggregazione (misure e foto-raddrizzamento).


Il processo di lettura deve essere completo e al contempo confrontabile, risulta pertanto utile avvalersi di scatti fotografici di ogni parte rilevata. Dunque occorre procedere per fasi di lavoro:


· sopralluogo,

· identificazione schema strutturale e punti nevralgici,

· rilievo fotografico,

· misurazioni.


Il modo di procedere consiste di solito nel fare sopralluogo, considerare tutti i punti visibili e non, eseguire degli scatti fotografici generici e particolari. Durante il rilievo può essere utile dedicare del tempo ad altri scatti fotografici, in linea con quelli effettuati e destinati a focalizzare l’attenzione su alcuni punti particolari (salti di spessore, arricchimenti costruttivi e punti di attacco tra elementi costruttivi).


Le foto orientano ogni fase di restituzione e aiutano nella ricostruzione facciale di ogni elemento architettonico/costruttivo.


Il metodo preliminare (valutazione, misurazione), di più aiutato dalla restituzione fotografica delle parti dell’edificio, non può e non deve smentirsi durante la fase di restituzione grafica. Per non cadere nel tranello occorre procedere anche nella valutazione del materiale acquisito da fonti attendibili.


In particolare le planimetrie catastali e ogni altro supporto grafico accessorio deve confermare quanto rilevato nella fase preliminare. Le discordanze devono poter essere giustificate o giustificabili.


In caso di discordanze, seppure minime, che coinvolgono la struttura occorre prendere in considerazione l’eventualità di un’ulteriore sopralluogo e nuove misurazioni. Può accadere che le discordanze siano dovute a più fattori, misure non chiare o non chiarificatrici, disattenzione nel rilevato, slittamenti del sistema costruttivo non visibili, e altro..


Occorre pertanto procedere per comparazione, tornando sul posto, rivedendo le misurazioni e le foto di confronto (interno e esterno) e considerando anche l’eventualità che le planimetrie presentano errori di restituzione.


A volte l’errore risiede in un nostro margine di tolleranza durante il rilievo, che comporta slittamenti nella restituzione finale. Altre volte le planimetrie catastali o i fogli di lavoro recuperati da altre fonti recano difetti congeniti (scarto di misurazione troppo alto, mancanze).


In ogni caso occorre prestare attenzione a tutto, al proprio metodo di lavoro e a quello delle nostre fonti. Nulla deve essere preso alla leggera, ogni qual volta si ha la sensazione di errore è utile e in alcuni casi si rivela perfino essenziale rivedere appunti, misure, foto e dati che incorniciano il tutto.


L’esperienza vuole che quando si lavora su opere di media e grande dimensione, le misurazioni possono conferire un doppio risultato: di precisione per parti, di errore più o meno marginale sull'intero corpo rilevato.

La complessità dell’edificio, tanto più se di grandi dimensioni in pianta e in elevato, può portare a riscontri non casuali di possibile incertezza di restituzione. Non sono pochi i casi in cui gli elaborati di opere grandi e per questo pregiate sotto il profilo economico hanno subito modifiche plurime e sono passate di mano in mano a diversi professionisti.


L’errore diventa dunque congenito, per opere economicamente costose, a tal punto da richiedere sempre un’accurata valutazione degli incartamenti, dell’aggiornamento degli stessi e della loro effettiva resa grafica.


Può presentarsi, infatti, il caso in cui gli elaborati, facenti parte di tavole preliminari, non colgano tutti gli aspetti nevralgici, e finiscano col restituire un’immagine grafica dell’organismo edilizio poco attendibile. Soprattutto per le parti strutturali. In tal caso occorre generare da nuovo, o quasi, la restituzione grafica di rilievo. Il presupposto è quello di ridurre le incongruenze, se possibile, tra i differenti elaborati, gestendo e individuando gli errori più evidenti.

Capita poi, sia su piccole sia su grandi opere esistenti, che l’errore risieda nel prendere a modello per il rilievo gli elaborati “di progetto”[1]. Questi si dimostrano poco attendibili perché l’elaborato su carta tende a discostarsi da quello eseguito.

L’esecutivo porta sempre a un edificio che diverge per misure e, a volte, per parti da quello costruito sulla carta. L’idea non si trasferisce nell'opera in pieno. Le differenze, anche i disallineamenti tra elementi costruttivi, possono cagionare errori grossolani. Non tenerne conto può rivelarsi grave, soprattutto quando il rilievo (..per sua natura restituzione del vero) marca differenze che portano a un modello di analisi quasi o del tutto differente dalla realtà.


Occorre pertanto prestare molta attenzione alle fonti e al loro ruolo. Incongruenze e cieca osservanza di elaborati di progetto possono arrecare gravi errori di restituzione.


Arch. Pietro Ciricillo

giovedì 27 gennaio 2022


[1] ..elaborati eseguiti durante le fasi preliminare-esecutivo, volti a restituire l’organismo solo nella sua fase di progettazione, ovvero capace di differire dall'eseguito (varianti in corso d’opera).

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