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WalLibrary_accorgimenti pareti interne


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Rubrica

In questa pubblicazione ho raccolto alcuni esempi di arredamento interno che fanno buon uso di alcuni prodotti utilizzati nella stratigrafia della parete (..pannelli in terra cruda o truciolato, intonaco d’argilla). Sono prodotti di facile lavorazione e versatili, per questi stessi motivi adatti a confezionare l’elemento verticale dandogli un taglio estetico del tutto personale.

La parete-tipo continua ad avvalersi del legno come supporto strutturale ed elemento di arricchimento parietale esterno. Confido sempre in una stratigrafia che alterna al supporto strutturale (pilastro, listelli, X-Lam)[1] degli strati di materiali naturali con triplice finalità: - produrre massa termica attiva; - limitare il passaggio di calore dall’ambiente riscaldato verso l’esterno; - attardare il flusso di calore solare durante il periodo estivo.

Premetto inoltre che gli ambienti presi a riferimento sono di uso domestico, impiegati saltuariamente o per assolvere funzioni di servizio. La loro particolarità è messa in maggior risalto dalla loro posizione e/o ridotta grandezza effettiva.


La scelta di far ricadere l’attenzione su questa tipologia di spazi abitativi è dovuta alla mia volontà di trattare casi singolari, nei quali l’allestimento delle pareti deve confidare anche in una maggiore resa sotto il profilo termo-igrometrico e di salubrità dell’aria interna.

Pertanto ho deciso di confezionare degli esempi di allestimento riguardanti il caso di una tavernetta seminterrata eventualmente munita di un bagnetto di servizio, il caso di una sala hobby-studio, quello di un bagno principale di medie dimensioni e di un bagnetto di servizio privo di aperture.

L’ordine che ho appena esposto segue quello dato dallo sviluppo dei piani in altezza. Si passa da un luogo solitamente nascosto che ha ricevuto poche attenzioni negli schemi tipologici del passato –il seminterrato-, verso spazi del piano-tipo che si discostano maggiormente dal terreno. Questi ultimi spazi abitati sono maggiormente esposti alle intemperie e al soleggiamento estivo.

Dei suddetti un’attenzione maggiore devono riceverla gli spazi igienico sanitari. La normativa nazionale ricalca ancora oggi i dettami di una prassi costruttiva degli anni ’70 (dm 5-luglio-1975) e per questo di difficile allineamento con quelli di attualità.

I miei due casi non alienano i presupposti di legge e mantengono traccia dei comportamenti attuati di generazione in generazione. Quindi restano nel contempo a totale asservimento di funzioni che per tradizione devono conciliare almeno due aspetti contrapposti. Il “bagno grande” deve fornire confort a chi risiede e a chi viene accolto in casa. Il “bagno piccolo” ..di servizio, deve poter essere impiegato per faccende domestiche di pulizia (lavanderia) e preservare quanto basta dell’aspetto classico, ovvero quel tanto di oggetti sanitari per l’assolvimento di funzioni corporee essenziali.

L’attenzione va riposta dunque sul giusto assortimento di elementi che arredano ..non invasivi o eccessivi e sul giusto apporto estetico degli stessi (sobri).

Ognuno dei suddetti spazi richiede attenzione, il bagno grande in quanto areato per mezzo di una finestra può confidare sicuramente nell’uso di un rivestimento traspirante e dai colori più caldi. Il bagnetto di servizio non essendo areato può riscontrare seri problemi nell’allontanare l’umidità interna e di conseguenza ogni genere di impurità che si cela nelle particelle volatili. Tale spazio esige quindi il ricorso a drastici rimedi, che consentono di regolare l’addensamento del vapore acqueo sulle superfici. Per fronteggiare al meglio questo inconveniente ho fatto ricorso al gres porcellanato, in commercio ne esistono molte versioni interessanti (il Krion®, la linea Genius carbon®_corpi radianti).


Primo fra tutti gli esempi che ho menzionato c’è la tavernetta. Questo ambiente può essere allestito in diversi modi, a seconda delle persone che vi abitano. Nella mia versione ho supposto il caso di una famiglia tradizionale, composta da un modesto numero di persone e per questo interessata a conciliare gli interessi di genitori e figli.

L’ambiente fa parte di un’abitazione unifamiliare, realizzata in periferia ed inserita in un disegno d’insieme che abbina alla casa-appartamento la tipica casa colonica.

I genitori possono avvalersene come sala d’intrattenimento per gli ospiti e sopperisce la mancanza di uno spazio opportuno al primo piano fuori terra. I figli se ne servono nei momenti di maggiore evasione, trattenendovisi nelle giornate estive.




[1] RubricaNews_WalLibrary_pareti esterne (pubblicazione precedente). Questa pubblicazione è consultabile nel mio sito, nella pagina delle news. Link: https://pciricillo.wixsite.com/bio-architetto/single-post/2017/10/17/Rubrica-WalLibrary


La particolare posizione del locale, per metà interrato ricorda ..sebbene alla lontana, le prime dimore occasionali degli ominidi. La natura agreste della zona unita a quella appena esposta è sottolineata dai motivi figurativi ottenuti come affresco su una delle pareti. La tecnica può fare ricorso ad un intonaco d’argilla.

Il disegno è un esplicito richiamo alle immagini rupestri. L’impronta delle mani lasciate dall’uomo preistorico nelle caverne è il primo segno di civiltà e la prima forma di espressione figurativa tramandataci. Nel caso che sto trattando si può decidere di realizzarla in modo spontaneo lungo l’intera faccia della parete, incavata per dare maggiore risalto o semplicemente dipinta.

Ad una prima mano di rasante, che conferisce spessore, ne segue una di finitura. Quest’ultima può essere eseguita con i dovuti accorgimenti dati dall’affresco dopo aver lavorato in fase di preparazione la mano di rasante, prima che asciughi.

L’intonaco può essere fornito in sacchi e utilizzato abbinando diversi colori, mediante spatole o utensili scelti con dovuta cura e artificio dall’esecutore.

La ventilazione naturale avviene mediante aperture posizionate su una delle facce, comunicante con l’esterno. L’apertura (..eventualmente a vasistas) può sopperire ad ogni problema di riciclo dell’aria ed equilibrio di umidità interna. La loro dimensione si rivela sufficiente per l’ingresso della luce naturale, sebbene la normativa nazionale non impone regole prescrittive esplicite o specifiche per ambienti di questo genere[1]. Le pareti d’intonaco d’argilla possono regolare l’apporto eccessivo di umidità e purificare l’aria regalando all’ambiente una gamma di colori avvolgenti.

La parete decorata cela un ulteriore ambiente, destinato per lo più a lavanderia. Ciò detto questo spazio ammette anche un uso alternativo, come servizio igienico per le persone che si intrattengono nella tavernetta.




[1] È bene ricordare che ogni Regione e Comune affida ai propri decreti e regolamenti (dpgr, RU, RE e Regolamento d’igiene) ogni ulteriore prescrizione.


L’intero ambiente seminterrato richiede dei particolari accorgimenti costruttivi. Deve essere adeguatamente protetto dal freddo invernale e dall’immissione costante del radon in ambiente.

Il fresco estivo è garantito direttamente dalla minore esposizione delle facce al sole e dalla attenuazione indotta dal terreno circostante.

L’isolamento dell’involucro edilizio è fornito da strati di isolante naturale (fibra di canapa o Kenaf), immarcescibile ed in grado di non formare muffa.

Risulta conveniente abbinarvi strati di materiale captante, ovvero in grado di trattenere il calore che l’impianto di riscaldamento immette nell’ambiente. Per il mio caso continuo ad avvalermi di Krioton® e Kartonsan® della Ton-gruppe, esposti anche nei prototipi di parete esterna che ho illustrato nella precedente pubblicazione[1].

La domanda successiva riguarda quale impianto e quali corpi radianti usare. Nel caso illustrato ho deciso di avvalermi di una tipica caldaia a condensazione e dei corpi radianti forniti in pannelli da aggregare a quelli della parete, occultati dall’intonaco.

Per il seminterrato si può preferire un tipo di impianto separato, come ad esempio l’impiego di pannelli radianti alimentati a corrente elettrica. Possono essere ugualmente occultati oppure inseriti come elementi di arredo (vedi Kartonsan energia®).

Il problema legato al radon può essere allontanato dall’ambiente mediante alcuni accorgimenti.

Si può preferire realizzare il piano di fondazione innalzando il solaio, mediante la costruzione di un vespaio areato. L’uso di sistemi a iglù può rivelarsi essenziale per realizzare una intercapedine ventilata in poco spessore.

L’allontanamento del radon deve avvenire anche oltre il piano di calpestio, inserendo delle guaine protettive anti aria e umidità. La tavernetta confida in una intercapedine d’aria sui fianchi delle pareti interrate. Questa intercapedine è collegata al vespaio sottostante mediante griglia metallica. In questo modo il radon trasportato dall’aria viene incanalato su tutti i fronti, sia in basso che sui fianchi dell’ambiente. A filo strada va ugualmente tenuto distante dall’abitazione. A contatto con l’esterno il radon si disperde e non si rivela essere più dannoso.




[1] Vedi nota n.1


Il secondo caso esaminato appartiene al piano-tipo. L’abitazione deve accogliere al suo interno per necessità locali giorno nei quali soddisfare le esigenze aggregate al pranzo e alla cena, per il pernottamento e l’igiene.

La zona dedicata allo studio o sala hobby è poco menzionata nei testi specifici e diversi professionisti ci si sono cimentati in passato, senza per questo ritenerla essenziale.

Nella mia proposta questo spazio abitato può fondersi con il tinello. Quindi nella mia versione la sala hobby è nel contempo tinello e luogo di passaggio. Una porta-finestra allude a questo ruolo e rimanda anche ad un altro spazio poco visitato, il balcone terrazzato.

Sullo sfondo l’ambiente si mantiene aperto, ospitale e di passaggio verso altri ambienti, posti tra il soggiorno e le camere da letto. La zona cucinino è di spalle, costituita da una faccia che inscatola tutto l’arredo necessario e divisa dal resto per mezzo di un tavolo di preparazione e consumazione del pasto.

L’arricchimento della parete di fondo è ottenuto aggregando fascette di truciolato o pannelli di terra cruda compatta (Kartonsan16®) in un disegno geometrico di personale concezione.

Queste fascette possono essere realizzate intagliando il pannello standard venduto dalle aziende con semplici utensili e lasciate aderire sulla faccia d’intonaco d’argilla. In alto ho illustrato una sequenza del procedimento. Può rivelarsi utile aggregare queste fascette al piano di supporto mediante l’uso di appositi tasselli, possibilmente a scomparsa (incassati in appositi spazi intagliati a filo interno delle fascette o debitamente portati a filo della superficie sul lato esterno). La consistenza dello spessore di rifinitura e i dovuti ritocchi finali completano la decorazione.

La modellazione dei pannelli può fornire utili spunti creativi, ad esempio è possibile aggiungere delle cornici in rilievo in prossimità del soffitto della stanza.

Un altro caso di particolare rilievo è rappresentato dal servizio igienico. Questo ambiente può essere concepito per assolvere mansioni rappresentative (bagno principale) oppure come luogo di supporto dell’abitazione (bagno di servizio).

Il primo caso riguarda il “bagno principale”, come tale questo ambiente deve comprendere tutti i sanitari che permettono l’espletamento delle funzioni necessarie e quelle sussidiarie (doccia o vasca da bagno). L’ambiente deve ricevere luce diretta dall’esterno e un ricambio d’aria naturale. Inoltre devono essere garantite le normali condizioni di confort termico previste per qualunque altro ambiente abitato.

Queste prescrizioni sono alla base dell’esempio di seguito riproposto, ho aggiunto a mia discrezione alcune specifiche di arredo e confort. Le facce sono intonacate in argilla per una maggiore capacità di regolazione del carico di umidità. Al di sotto dello strato di rivestimento ho ritenuto utile impiegare delle pannellature di materiale composito a base di terra cruda e fibre minerali (Kartonsan22®) alternate da altri pannelli con capacità radiante (Kartonsan dual®). L’apertura consente un normale ricambio d’aria, permettendo alle facce interne di accumulare l’umidità in eccesso e di asciugarsi senza inconvenienti. La pavimentazione è in gres porcellanato.

Nello scorcio visivo si apprende l’uso di due diverse tonalità di colore dell’intonaco d’argilla. La differenza di tonalità sottolinea come la costruzione dell’effetto visivo può essere ottenuta con semplici accorgimenti.


Un altro caso è rappresentato dal “bagno di servizio”. Questo ambiente è destinato all’assolvimento di pratiche legate al lavaggio degli indumenti e allo svolgimento di faccende domestiche. Ogni altra funzione è di semplice supporto a pratiche ugualmente necessarie ma sussidiarie (inserimento della tazza wc, del lavabo e della doccia).

Come tale questo spazio abitato può essere concepito di ridotte dimensioni superficiali e munito di pochi confort. Per ragioni di spazio e di distribuzione si può scegliere di realizzarlo in un punto cieco dell’abitazione, provvisto di un adeguato impianto per il ricambio dell’aria e di una adeguata fonte di luce indiretta (illuminazione artificiale).

L’impianto di riscaldamento può fornire ugualmente un valido supporto a tale ambiente mediante un corpo radiante di piccole dimensioni (di pochi elementi radianti).

Nel caso proposto ho scelto di avvalermi di un diverso materiale per allestire lo spazio e nel contempo risolvere le condizioni necessarie. La scelta è ricaduta sul gres porcellanato, materiale resistente e di facile impiego. Le aziende lo forniscono di diverse dimensioni e modalità di aggregazione. Soprattutto ho trovato sul mercato almeno due aziende che lo impiegano in due diverse modalità: come elemento igienizzante e come elemento radiante (rispettivamente il Krion® del gruppo Porcelanosa e la linea Genius carbon® della Thermal Technology)[1].




[1] Vedere i seguenti link:

- http://www.krion.com/uploads/descargas/KRION_ARQ-IT.pdf

- http://www.thermaltt.com/images/products/brochure-radiatori-Genius-Carbon-G223.pdf


Nella mia versione ho deciso di impiegare il gres porcellanato Krion® negli elementi di arredo e nella pavimentazione. Le pareti sono realizzate accostando lastre di 2400 mm di altezza in gres porcellanato, alternate da alcune munite di una fibra di carbonio capace di emettere calore nell’ambiente (della linea Genius carbon®).

Le lastre sono state pensate per essere accostate le une alle altre in modo da creare un salto di due centimetri, per movimentare la parete senza creare inconvenienti. Il salto crea dei punti d’ombra sulle lastre, accentuando l’effetto visivo finale.

Sul lato della parete resa momentaneamente trasparente è visibile appena uno dei sanitari essenziali, si tratta di un lavatoio o lavabo per lavare la biancheria. Questo elemento in gres porcellanato è una chiara rivisitazione degli elementi usualmente impiegati in passato. Nel caso riproposto ho ritenuto opportuno inserirlo, ritenendolo nuovamente utile se non essenziale per alcune fasi di lavaggio.

La lavatrice posta in fondo è solo indicativa, può essere sostituita da un qualsiasi altro elettrodomestico moderno capace di lavare, strizzare e asciugare i panni.

Infine l’impianto di ventilazione meccanico è costituito da una bocchetta che preleva aria viziata ed una che immette aria pulita in ambiente. La prima bocchetta è posta sul controsoffitto mentre la seconda bocchetta è posizionata all’altezza della cornice.

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